Perché è importante controllare la salute delle nostre ossa?

Dr.ssa Sabrina Saraceno
Dirigente medico sala prelievi

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una perdita di massa dell’osso e dal deterioramento della sua microarchitettura con conseguente aumento della fragilità scheletrica e della predisposizione alle fratture.

L’osteoporosi era considerata un tempo un processo “normale” legato all’invecchiamento mentre oggi assistiamo a un mutato atteggiamento nei confronti di questa malattia che si può prevenire e curare.

Il legame tra menopausa e osteoporosi è noto da tempo: gli estrogeni intervengono nella quantità di calcio presente nell’osso e la loro carenza determina un rimaneggiamento della sua struttura. Per questo è utile il supporto di un esame strumentale, la densitometria ossea, un esame semplice e non invasivo in grado di fotografare con precisione lo stato di salute del tessuto osseo.

Anche gli esami del sangue sono un complemento importante nel percorso diagnostico di tale malattia. È noto che una carenza di calcio può contribuire ad aumentare il rischio di osteoporosi. Insieme al calcio anche la vitamina D gioca un ruolo essenziale nella prevenzione in quanto interviene nell’assorbimento intestinale di quest’ultimo ed una sua carenza favorisce il richiamo del calcio dalle ossa con conseguente indebolimento dello scheletro.

Per questo il Lamat ha ideato il pacchetto Osteoporosi che prevede tutti gli esami necessari per un’analisi accurata e per tenere monitorato lo scheletro e il sistema immunitario.

In cosa consiste la grande innovazione del Prenatal Test?

Dr.ssa Fulvia Trucco
Vice direttore tecnico

Durante la gravidanza, nel sangue materno sono presenti frammenti del DNA fetale.

Il Prenatal Test è un nuovo esame che attraverso un semplice prelievo permette di verificare il rischio di sindrome di Down (trisomia 21) e altre due patologie genetiche, la trisomia 18 e la trisomia 13. Test clinici hanno dimostrato che il Prenatal Test è in grado di identificare il rischio nel 99% dei casi di sindrome di Down, con un tasso di falsi positivi (ovvero la segnalazione di un alto rischio di sindrome di Down quando non è effettivamente presente) dello 0,1%.

La maggiore precisione di questo esame rispetto ai test tradizionali riduce al minimo la necessità di effettuare altre analisi a causa di un risultato positivo. Gli esami di approfondimento comprendono procedure invasive quali la villocentesi o l'amniocentesi.

Il Prenatal Test può essere effettuato già alla decima settimana anche per valutare cromosomi X e Y. Il test offre la possibilità di cercare patologie causate dalla trisomia o monosomia dei cromosomi sessuali, comprese le sindromi di Turner e Klinefelter.

Cosa si intende per colesterolo buono e colesterolo cattivo?

Dr. Michele Silvestro
Direttore di Laboratorio

Sul colesterolo esistono molte informazioni a volte in contraddizione tra loro. Innanzitutto il colesterolo non è solo un grasso ma anche una sostanza indispensabile al nostro organismo soprattutto perchè è il "mattone" che serve a costruire gli ormoni steroidei (tiroidei e sessuali principalmente). Quando però questo grasso sale sopra un certo valore ecco che rappresenta un forte rischio per la nostra salute in quanto tende a formare dei "tappi" che possono chiudere le arterie. I valori attesi di colesterolo totale devono essere inferiori a 200 mg/dl ma ciò che più conta è che sia basso il colesterolo "cattivo" ovvero quello LDL. L'altro, quello HDL, invece è bene che sia alto. Per questo motivo è necessario controllare periodicamente i valori di colesterolo HDL ed LDL per adottare una dieta equilibrata e, qualora non sia sufficiente, una terapia farmacologica.

Per questo il Lamat ha ideato il pacchetto Diabete e Colesterolo che prevede tutti gli esami necessari per un’analisi accurata.

Qual è il valore della dieta mediterranea?

Dr. Stefano Mussino
Biologo Nutrizionista

Per molti di noi scegliere al ristorante o in pizzeria di mangiare un piatto alla mediterranea, significa leggere ingredienti come “basilico, pomodoro e mozzarella”. La Dieta Mediterranea però è molto di più: è un modello nutrizionale che affonda le sue radici in una varietà di culture e di modi di vivere, di sapori, di colori, ma anche di relazione con gli altri e con l’ambiente.
Negli anni Cinquanta fu il biologo e fisiologo statunitense Ancel Keys che studiando la diffusione delle principali patologie del suo tempo, si accorse che l’incidenza era minore tra le popolazioni che vivevano sul mare Mediterraneo. Dai suoi studi venne a conoscenza del valore delle usanze di quelle popolazioni a vantaggio della salute e del benessere psico-fisico, del recupero e del mantenimento del peso e della prevenzione di patologie in veloce diffusione come quelle cardiovascolari e il diabete. Solo recentemente l’UNESCO ha riconosciuto la Dieta Mediterranea come Patrimonio Immateriale dell’Umanità in quanto, nel rispetto del significato etimologico di dieta = stile di vita, promuove non solo un’alimentazione sana, a cui tante persone oggigiorno sono attente, ma anche un vero e proprio stile di vita improntato al rispetto di se stessi e dei nostri simili -accoglienza e convivialità-, all’attenzione all’ambiente -sostenibilità delle coltivazioni e degli allevamenti-, al rispetto della biodiversità e della stagionalità delle coltivazioni, senzaperdere di vista l’importanza di una regolare attività fisica e di un corretto consumo di acqua durante la giornata.