La terapia studiata per trattare il disturbo da stress post-traumatico agisce anche su
dolori cronici come mal di schiena e mal di testa.
EMDR sta per “Eye Movement Desensitization and Reprocessing”, ovvero
“Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari” ed è un intervento
psicologico utilizzato per risolvere il disturbo da stress post-traumatico. Tuttavia,
secondo gli studi più recenti, la sua applicazione è efficace anche per quanto riguarda il
trattamento per i soggetti che soffrono di dolore cronico.
Quando usare il metodo EMDR
Questo tipo di terapia è utile per agire su un’esperienza traumatica che sfocia in un
disturbo psicologico. Un evento traumatico, infatti, provoca un malessere costante nel
quotidiano e si manifesta generalmente sotto forma di insonnia, nervosismo, stati di
agitazione e depressione. Queste reazioni possono derivare da traumi ripetuti nel tempo o
da singoli eventi che hanno avuto un forte impatto sull’individuo, come lutti, incidenti, abusi o
disastri naturali e sono il risultato del lavoro di riorganizzazione che la mente svolge per
elaborare l’esperienza vissuta e trovare un nuovo equilibrio.
Come funziona
Il trauma segna la memoria dell’individuo e le emozioni e sensazioni fisiche negative
correlate all’evento non possono essere superate razionalmente: è in questo contesto che il
metodo EMDR favorisce la creazione di associazioni nuove e facilita il processo di
elaborazione. Ma come funziona?
Nella fase iniziale il paziente è guidato nell’identificazione del problema e degli elementi
più disturbanti associati all’evento. Si procede accompagnando il paziente nella rievocazione
dell’esperienza traumatica e, contemporaneamente, lo si invita a concentrarsi anche su uno
stimolo esterno, come seguire con gli occhi specifici gesti effettuati dal terapeuta, attraverso
tamburellamenti sulle mani o specifici suoni. Mettere a contatto l’emisfero destro, dove
viene conservato il ricordo del trauma, con il sinistro, dove i pensieri vengono
assimilati, permette di riattivare il normale processo di elaborazione delle informazioni.
Proprio grazie alla stimolazione bilaterale si eliminano le ricadute fisiche disturbanti e il
trauma viene integrato con i ricordi passati.
Terapia EMDR per alleviare il dolore cronico
Il dolore cronico affligge tra il 70% e l’80% degli adulti: avere una malattia cronica vuol
dire necessariamente imparare a conviverci e arginare gli effetti che si ripercuotono nella
vita di tutti i giorni, come le ricadute psicologiche. È proprio su questo aspetto che il
metodo dell’EMDR agisce, poiché un soggetto affetto da dolore cronico subisce grandi
cambiamenti nella sua vita che possono sfociare in sensazioni disturbanti. In questo
contesto la psicoterapia EMDR agisce su tre fronti:
– porta il paziente ad affrontare l’oggetto del problema;
– permette di analizzare le circostanze che provocano angoscia nel presente;
– proietta il soggetto in un futuro in cui gli sarà richiesto di sviluppare nuovi
atteggiamenti e abilità.
Durante il percorso l‘aspetto medico e l’atteggiamento del paziente sono costantemente
monitorati e si pone particolare attenzione alla capacità di rilassamento durante la fase di
dolore del paziente, per poter sviluppare e adattare puntualmente la strategia.
A chi rivolgersi per iniziare
È fondamentale comprendere che per trattare il dolore cronico è necessario un approccio
multidisciplinare. Le terapie per alleviare il dolore cronico, infatti, sono molteplici ed è
importante rivolgersi a centri specializzati per individuare la soluzione più adatta ad ogni
caso. La combinazione di fattori fisici e psicologici richiede la duplice azione di farmaci e
una psicoterapia come l’EMDR per agire in modo efficace su tutti gli aspetti della
malattia.
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